L’eremo, posto alla sommità delle gole del Sagittario, sulle rive del lago omonimo, è intitolato a San Domenico Abate, monaco benedettino – vissuto tra il X e l’XI secolo – che, alla ricerca di un luogo adatto al ritiro giunse intorno all’anno 1010 in questa valle, a quella epoca terra selvaggia e inaccessibile. Qui, nella località denominata Prato Cardoso, scoperta una grotta a strapiombo sulla parete rocciosa (oggi visibile al di sopra dell’attuale chiesetta) decise di fissarvi il suo romitorio, dove rimase per alcuni anni, fondando nel contempo luoghi di culto e vita monastica che ebbero un ruolo fondamentale per lo sviluppo economico e sociale della zona.
Il luogo è meta di pellegrinaggi che si svolgono in occasione delle feste dedicate a San Domenico, in particolare in quella solenne del 22 agosto, data della sua canonizzazione: all’eremita, infatti, già in vita vennero attribuiti importanti poteri taumaturgici – specialmente contro il morso delle serpi e degli animali rabbiosi- che alimentarono un culto ancora oggi vivo in tutta la Valle del Sagittario ed oltre.
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